PROGETTO FOTOGRAFICO DI LEONBATTISTA SCACCHETTI

 

Leone Scacchetti Cuba

Copyright Leonbattista “Leone” Scacchetti

STILL Young lancia una nuova iniziativa dedicata ai giovani artisti emergenti. Una selezione settimanale, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL YOUNG, che propone i migliori progetti ricevuti.

Ad aprire la rassegna è un giovane fotografo milanese con il suo reportage dell’isola di Cuba: Leonbattista Scacchetti.
Un progetto dal taglio intimista, pregno di atmosfere malinconiche dove risaltano le capacità mimetiche del fotografo, che sembra diventare invisibile e riesce a entrare nelle vite degli abitanti e a scattare come se non si trovasse lì. Il risultato è una serie di immagini istintive, spontanee, genuine e prive di filtri.

Leonbattista “Leone” Sacchetti è nato a Milano il 23 giugno del 1996, diplomato presso il Liceo Artistico di Brera nel 2016, frequenta il centro di formazione BAUER.

Il suo primo approccio alla fotografia avviene durante l’estate 2014, in Sud Africa, nella provincia di KwaZulu Natal.

Ritornato in Italia inizia a vivere con la macchina sempre addosso, documentando il suo mondo e le giornate suddivise tra scuola, amici, cortei, occupazioni e graffiti. La cultura hip hop, il writing ed il disegno sono per anni il suo ambito d’azione, con la fotografia a fare da accompagnamento. Successivamente, una serie di eventi personali lo portano a imbarcarsi più volte nel Mediterraneo, esperienza che porta con sè un grande cambiamento. Rientrato a casa, si innamora della fotografia analogica grazie ad una Nikomat El, che lo accompagna per due volte sulla striscia di Gaza, insieme ad un giornalista dell’Espresso e alla Carovana del Gaza Freestyle Festival. E’ assistente di Marco Menghi.

Con una vita scandita da viaggi e ritorni tra mari d’acqua e di cemento, cerca di raccontare il suo mondo attraverso le immagini.

Cuba. Leonbattista Scacchetti

Copyright Leonbattista “Leone” Scacchetti

Nel suo viaggio per l’isola Leone si lascia trasportare dal vento e il rumore del mare; scansando con forza i luoghi del turismo, si ritrova a respirare una Cuba lontana da quella delle immagini da cartolina. In bus e autostop da La Havana fino a Cabo Cruz, ha conosciuto un popolo, quello cubano, «forte, che ha imparato a collettivizzare i propri problemi […] lasciando la sensazione che nessuno rimanga indietro»

Un ritratto intimo di una nazione, scattato con lo sguardo empatico di chi è riuscito a stringere amicizie e intrecciare rapporti, entrando nelle case, le feste, i luoghi collettivi come un parente che mancava da tempo. Un lavoro d’impatto che ci cala in mezzo ad una Cuba poco conosciuta, che l’autore ci racconta così:

«Cuba non è un paese facile, attraversandolo ne ho compreso punti di vista differenti, conosciuto realtà, famiglie, stretto nuove amicizie.

Atterrato all’ Havana ho percorso verso Sud Est tutta l’ isola fino ai due estremi capi di Punta de Maisì e Cabo Cruz. Con autobus e autostop mi sono recato in diverse località, senza troppi piani mi sono lasciato trasportare dagli incontri e dalle nuove dimensioni umane conosciute lungo il tragitto.

I Cubani sono un un popolo forte, che ha imparato a collettivizzare i propri problemi creando un mutualismo ed una rete di solidarietà senza precedenti.
I redditi mensili molto bassi portano quasi tutti ad avere un secondo lavoro; i servizi come sanità ed istruzione vengono garantiti, così come un alloggio e il razionamento alimentare mensile. Quanto basta per sopravvivere. Ma vivere e realizzarsi sono un’ altra cosa e troppo spesso riuscire ad emancipare i propri sogni e desideri a Cuba diventa qualcosa di insostenibile ed irraggiungibile.

I molti Cubani emigrati fortunatamente aiutano i familiari ed amici rimasti in patria i quali possono ricevere un supporto economico minimo per riuscire ad andare avanti. La solidarietà ed il mutualismo sono così diventati il vero punto di forza della popolazione, qualcosa di tangibile e visibile agli occhi di tutti, lasciando la sensazione che nessuno rimanga indietro.

In Occidente sfortunatamente, si ha una visione troppo distorta di Cuba, che non permette di vederne le reali sfaccettature; per troppi, sigari, belle ragazze, rum e macchine degli anni ‘50 rimangono gli unici attributi caratteristici di quest’ isola Caraibica. Ho avuto la fortuna di essere accolto e condividere parti di quotidianità, spingendomi verso località decentrate dalle solite percorrenze del Turismo internazionale, cercando di conoscere le realtà oltre la superficie. Queste fotografie sono il racconto per immagini della mia esperienza, il mio diario di viaggio che spero possa farvi entrare, almeno un poco, in questo piccolo angolo di mondo.»

Si ringrazia Leonbattista Scacchetti per aver messo a disposizione le immagini ed il testo.

Tutte le immagini sono soggette a Copyright. Copyright Leonbattista Scacchetti