Un progetto fotografico di Domenico Camarda

Liquido © Domenico Camarda

La selezione settimanale di talenti emergenti, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL YOUNG, prosegue con il progetto di Domenico Camarda.

Nato a La Spezia nel 1990, Domenico Camarda si è formato in Scienze della Comunicazione all’università di Bologna e in Photography and Visual Design a NABA, Milano.

Nell’autunno del 2014 ha lavorato presso Pierre Von Kleist Editions e nella Galleria Pedro Alfacinha, entrambe con sede a Lisbona, dove ha imparato e approfondito il suo interesse per la fotografia d’autore e l’editoria d’arte. Nel 2015 ha vissuto e lavorato a Londra per Amelia Troubridge, come assistente fotografo, curando l’editing e l’impaginazione delle sue ultime pubblicazioni. Attualmente vive a Torino dove, dopo aver collaborato per MeMo Mag e ARTUUU, lavora come freeelance e approfondisce i suoi progetti personali.

La pratica artistica di Camarda si concentra su temi come la costruzione dell’identità e fenomeni collettivi che influenzano e definiscono la vita di ogni singolo individuo. Creando una serie di immagini oniriche e suggestive, cerca di porre domande e suscitare riflessioni, piuttosto che dare semplici risposte.

Le sue opere sono state esposte, tra le altre, alla Triennale di Milano, a CAMERA a Torino, ed è stato recentemente selezionato per la call di Giovane Fotografia Italiana#8 con Liquido.

Liquido © Domenico Camarda

LIQUIDO. L’ACQUA SOGNA SE STESSA.

Il concetto di identità, come le realtà stessa, si è moltiplicato, espanso, lasciando così spazio ad un mondo non ben definito, dove la fissità è sostituita da una varietà di forme possibili. Tutto può essere costruito e deconstruito a nostro piacimento, avendo però come contrappasso una società sempre più individualista dove i legami sono sempre più liquidi e instabili.
Nella contemporaneità occidentale, difatti, la società è sempre più fragile: l’individuo, distante dagli altri, è lasciato libero di autoaffermarsi, in una totale mancanza di punti riferimento a cui tendere, o in cui identificarsi. 
L’individuo è perciò liquido, può riaffermarsi continuamente a seconda delle sue fantasie, è un’entità che non riesce ad avere una forma propria, e assume quella del “recipiente” che lo contiene momentaneamente. 
Un’individualità quindi in continuo mutamento, capace di trovarsi dappertutto, ma che in nessun luogo resterà a lungo.

Si ringrazia Domenico Camarda per le immagini ed i testi.

Tutte le immagini sono soggette a Copyright © Domenico Camarda