La selezione settimanale di talenti emergenti, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL YOUNG, prosegue con il progetto di Claudia Corrent.

Claudia Corrent è fotografa freelance ed è laureata in filosofia con una tesi di estetica sul rapporto tra la filosofia e fotografia di paesaggio. Ha collaborato con la Repubblica, Der Spiegel, Courrier International e Die Zeit. Nel 2019 vince il primo artisti della Provincia autonoma di Bolzano, il premio Riaperture, il Capalbiofotofestival, nel 2018 vince il concorso “Debut” a Vilnius in Lituania ed ètra i finalisti del Premio Fabbri. L’attività espositiva comprende mostre personali e collettive a New York, San Francisco, Vilnius, Milano, Roma, Genova, Venezia. Organizza laboratori didattici presso musei e istituti scolastici (Mart, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo). I suoi ambiti di interesse sono focalizzati verso la narrazione di storie soprattutto legate a tematiche antropologiche/sociali e al rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Ultimamente la sua ricerca si concentra sugli archivi e la memoria familiare. È rappresentata dall’agenzia LUZ.

Per te, per ricordarti sempre © Claudia Corrent

«’Per te, per ricordarti spesso’ è una frase che ho trovato sul retro di una vecchia foto, scritta da un’amica di Mirta, una delle donne ritratte in questo progetto che si compone da una decina di immagini. Scattiamo foto per ricordare, per lasciare una traccia di noi stessi, del nostro presente e del nostro passato.
Roland Barthes ha affermato che noi attestiamo la nostra esistenza grazie a loro. Ciò che vediamo nell’immagine, quindi, deve essere esistito in qualche forma davanti ai nostri occhi. E se non fosse così? Se potessimo usare il terreno del simbolico per poter immaginare e creare nuove storie? Questo lavoro è il risultato di questa ricerca dove ho lavorato con immagini di archivio, cercando di indagare il senso delle varie identità private e collettive. Le foto narrano della mia storia familiare, dove è presente mia nonna, mia madre e mia zia, ma parlano anche di Doris e Mirta, donne nate e cresciute negli anni Venti e Quaranta che non ho conosciuto. Ho deciso di unificare le diverse storie creando nuove immagini, destrutturando le foto del passato, fondendole con paesaggi moderni e nuovi scenari, giocando con il significato della memoria. C’è una parola in ebraico chiamata Tikkun, che significa riparare, tornare indietro nel tempo, riparare cioè il mondo dagli errori commessi. Questo lavoro mira nell’impossibile condizione di sistemare le cose, unificare storie, cambiare il finale».

Tutte le immagini sono soggette a Copyright © Claudia Corrent