Un progetto fotografico di Daniel Alexander von Johnston

VAIA

© Daniel Alexander von Johnston

La selezione settimanale di talenti emergenti, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL YOUNG, prosegue con il progetto di Daniel Alexander von Johnston.

Daniel Alexander von Johnston nasce a Bolzano il 14 Ottobre 1992.
Nato e cresciuto nella città trentina, completa gli studi a Milano alla NABA, dove consegue una Laurea Triennale in Graphic Design & Art Direction nel 2017 e un Master in Photography and Visual Design due anni dopo, entrambi conclusi con il massimo dei voti.

Nonostante la giovane età ha già partecipato ad alcune mostre collettive: nel 2019 «STURDUST» e «IL CENTRO NON PUO CONTENERE» rispettivamente a Cinisello Balsamo e Milano. «UN ANNO DI VAIA» è la sua prima personale ed è stata esposta nel Bunker H, ex rifugio antiaereo oggi utilizzato come spazio espositivo nella sua città natale. Ad oggi lavora come assistente di Elena Datrino a Milano.

VAIA 1

© Daniel Alexander von Johnston

«La notte del 29 Ottobre 2018, si è abbattuta in Alto Adige e in tutto il nord-est Italia la tempesta VAIA che ha raso al suolo circa 650 ettari di bosco.

Il progetto prende il nome dallo stesso cataclisma e si basa sulla documentazione degli effetti catastrofici del vento di quella notte, nell’area che comprende il comune di Nova Levante fino al passo Costalunga. Il mio intento è quello di continuare a documentare l’evoluzione e la rinascita dei boschi.

L’atto artistico è volto a sensibilizzare e accompagnare il fruitore sulla riflessione del processo di perdita, assenza e rinascita, in una infinita e naturale ciclicità degli eventi.

Siamo natura, viviamo grazie ad essa.»

Daniel Alexander von Johnston

Con queste parole Daniel descrive il suo progetto VAIA, che prende il nome dalla tempesta abbattutasi sul Nord-Est nell’ottobre 2018. Chi abita le zone colpite o le ha visitate a seguito del passaggio di questo cataclisma conosce i danni che ha provocato e la sensazione, terribile, di vedere interi fianchi di montagna senza più un albero in piedi. Una sensazione di debolezza, quasi di impotenza, che si prova di fronte a una tale forza distruttrice, a migliaia di radici divelte.

Daniel è originario delle zone colpite e il suo lavoro si sviluppa come tentativo di stimolare una riflessione sul fenomeno, accompagnato da una nota di speranza: inserire il concetto di morte in un percorso ciclico e naturale che preveda una rinascita. Un tentativo di superare lo shock iniziale e riuscire a rimettersi in cammino senza rimanere paralizzati e inermi di fronte a tanta violenza.

Gli scatti del giovane fotografo si calano nel mezzo del bosco con un gioco di chiaro-scuri potenziato dallo studio  sui colori che può quasi trarre in inganno: alcuni scatti sembrano prodotti in un particolare color seppia, ma si tratta di fotografie a colori dove la luce è stata virata sui gialli e le ombre sui blu, ottenendo un marchio stilistico personale e decisamente riconoscibile, capace di colpire al primo sguardo.

Si ringrazia Daniel Alexander von Johnston per le immagini ed i testi.

Tutte le immagini sono soggette a Copyright. © Daniel Alexander von Johnston