Dopo un lungo periodo di pausa, torna la selezione settimanale di STILL YOUNG, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL.

Haebean Son nasce a Seul in Corea del Sud nel 1999. Nel 2018 si trasferisce prima Siena e poi a Torino per lo studio della lingua italiana.
Sono gli anni in cui approfondisce la parte pratica e teorica della fotografia ed espande i suoi interessi anche all’ambito dell’arte visiva. Nel 2019 si iscrive ad un corso biennale di fotografia presso il Cfp Bauer di Milano, in cui si diploma nel 2021. Attualmente frequenta la facoltà di Scienze dei beni culturali presso l’Università Statale di Milano.

Il cimitero digitale © Haebean Son

L’idea iniziale di questo progetto parte da una proposta di una forma di cimitero in futuro. Oggi, ogni momento e ogni informazione della vita vengono digitalizzati e archiviati per l’eternità. Tuttavia, poiché queste informazioni non vengono accumulate fisicamente, è impossibile sapere esattamente dove e per quanto tempo esisteranno. I dati che hanno perso il loro scopo dopo la morte di una persona vengono riarchiviati in questo spazio fisico, proponendo un nuovo metodo di commemorazione. I momenti banali nella nostra vita muoiono subito dopo gli altri momenti, ripetuti innumerevolmente o dopo qualche ricordo straordinario. Questi istanti estremamente banali ci impediscono persino di renderci conto che sono stati persi e cadono nel nostro oblio completo. Queste immagini non cercano di raccontarci qualcosa. Tuttavia, siccome sono dei momenti del “niente”, paradossalmente raccontano una vita di qualcuno, tutti, e nessuno. Richiamando questi momenti morti ma sopravvissuti, finiamo per riconoscere che questi momenti di “nulla” sono tutto.