La selezione settimanale di talenti emergenti, a cura di Alessandro Curti e dello staff di STILL YOUNG, prosegue con il progetto di Acyle Beydoun.

Acyle Beydoun è una visual artist libanese, cresciuta tra Beirut e la Costa D’Avorio. Da adolescente si trasferisce a Sidney dove si avvicina al mondo della fotografia. Fin dai primi momenti il suo approccio è molto personale; istintivamente riesce a tradurre le emozioni più profonde in una particolare forma di storytelling documentaristico.
Parte essenziale della sua pratica artistica è sicuramente la sperimentazione in post produzione. Lo ritiene importante quanto lo scatto della fotografia stessa perché, secondo lei, costituisce lo strumento attraverso cui porta alla luce il suo personalissimo punto di vista sul mondo e anche i sentimenti più nascosti. Il suo lavoro può essere definito come un diario visivo nel quale raccoglie i posti e le persone che incontra e che, inevitabilmente, lasciano un segno nella sua esistenza.
Acyle si laurea in Art Direction presso l’Académie Libanaise des Beaux-Arts (ALBA) di Beirut nel 2016. Per i successivi quattro anni lavora in numerose agenzie di comunicazione come graphic designer, copy writer e art director. Nel Gennaio 2021 si trasferisce a Milano dove frequenta il MA in PHotography di Raffles patronato da Laica Akademie.

Where I Feel Home © Acyle Beydoun

«La serie Where I Feel Home non riguarda una Beirut qualsiasi bensì la mia personale Beirut. Il mio intento è quello di descrivere come i posti e le persone che chiamiamo casa, non soltanto siano le fondamenta della nostra formazione personale ma spesso anche la fonte di emozioni così profonde da riuscire a prosciugarti. Non importa dove tu sia e cosa tu faccia, tutto questo resta inevitabilmente parte di te. Parlo di un luogo che per me rappresenta odio e violenza, amore e dipendenze ossessive. È rischio, disperazione, divisione, insicurezza e imprevedibilità. È famiglia; è il mare con le montagne e tutti i loro volti. È fede e speranza nel caos più profondo. Rappresenta però anche una libertà così intensa da bruciarti l’anima e spingerti ogni giorno a lottare. Questa è casa mia».

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