Progetto fotografico di MC2.8

Opera Nostra Rio Amazzoni

Copyright MC2.8

Per il secondo episodio della selezione settimanale di giovani artisti emergenti, a cura di Alessandro Curti e lo staff di STILL YOUNG, abbiamo il piacere di presentarvi il duo fotografico MC2.8

Fondato nel 2018 da Maria Chiara Maffi e Chiara Giancamilli, fotografe fine art accomunate dalla passione per l’arte e la fotografia.

Maria Chiara Maffi nasce a Bergamo nel 1992.
Consegue il diploma in economia e lingue a Treviglio (Bg) e parallelamente scopre la sua reale passione: La fotografia.
Nel 2013 frequenta il corso di fotografia allʼIstituto Europeo di Design a Milano. Lavora come assistente fotografa a Milano. Vince una borsa di studio presso lʼIstituto Raffles Moda e Design di Milano e consegue un Master in fotografia diretto da Denis Curti. Prende parte a mesi di workshop con Giovanni Gastel, Matthias Harder e Aida Muluneh.
A Giugno 2018 espone il progetto “Quarantacinque” nella mostra “The Embarrassment Show” curata da Erik Kessels, presso Oʼ gallery (Milano). Nel 2018 è stata pubblicata con tre fotografie del progetto “(S)Oggetti” sulla rivista “The Fashionable Lampoon” (Issue14).
Nello stesso anno, è fondatrice del duo fotografico MC2.8 con Chiara Giancamilli.
Nel 2018 vince il PHOTOLUX di Lucca come miglior portfolio con conseguente intervista e pubblicazione sul sito amica.it. Eʼ tra i finalisti di ADG Photo Contest 2019 indetto da ADGALLERY.
A Maggio 2019 allʼinterno della rassegna MILANO PHOTO FESTIVAL presso la galleria “Gli eroici furori” con DOPPIO SGUARDO presenta, in Dialogo a due con Silvia Bottino, la sua ricerca fotografica, I HAVE BROWN EYES curata da Silvia Agliotti e Alessia Locatelli. Vince il premio di acquisizione di MALAMEGI Lab.12 Art prize con esposizione a Hernandez Art Gallery (Milano)
Inaugura la personale di MC2.8 presso SPECCHIO41 (Brescia), curata da Pietro Bazzoli.
A Luglio 2019 viene selezionata come finalista del CIRCUITO OFF nel contesto del PONTREMOLIFOTOFESTIVAL

Chiara Giancamilli nasce a Roma il 6 agosto del 1993.
Dopo aver conseguito la maturità Artistica nel 2013, si iscrive alla facoltà di Fotografia presso Rome University Of Fine Arts (RUFA), e si laurea con il massimo dei voti. Nel 2017 partecipa alla mostra “IL MIO SGUARDO” – MICRO (Roma). Nello stesso anno espone alla mostra “BEFORE SEX” – TAG Tevere Art Gallery (Roma) curata da Valerio De Berardinis. Nel 2018 intraprende un Master di Fotografia presso la Raffles Milano diretto da Denis Curti, in cui incontra figure di spicco come, Matthias Harder e Ferdinando Scianna. Successivamente, a seguito del workshop con Erik Kessels, espone con una collettiva in “THE EMBARRASSMENT SHOW” – Oʼ gallery (Milano), curata dello stesso. Nello stesso anno, è fondatrice del duo fotografico MC2.8 con Maria Chiara Maffi. Nel 2019 ha esposto alla 7a mostra/ mercato dʼarte moderna e contem- poranea Pavia Art, successivamente al VeniceArt – lʼArsenale (Roncade). Inaugura la personale di MC2.8 “LA TRASPARENZA DELLʼIMMAGINE” presso SPECCHIO41 (Brescia), curata da Pietro Bazzoli e viene selezionata come finalista del CIRCUITO OFF nel contesto del PONTREMOLIFOTOFESTIVAL e finalista per il PREMIO NOCIVELLI.

Opera Nostra

Copyright MC2.8

Tutto comincia da una semplice domanda: «quanta plastica usi in casa, anche in un solo giorno?»

Il duo MC2.8 inizia un percorso di riflessione personale che è il punto di partenza di OPERA NOSTRA. Un lavoro che mira, con successo, a far pensare su quanto ognuno di noi gravi sull’ambiente e quanto questo pesi su ciascuno di noi (sapevate che in media una persona ingoia circa 5g di micro plastiche a settimana? Io no, ma le due autrici di queste foto ci tengono a farcelo sapere).

Maria Chiara Maffi e Chiara Giancamilli presentano degli scatti frutto di una manipolazione, a partire dai materiali su cui sono stampati: plastica e acetati, a testimonianza che anche dagli scarti può nascere qualcosa di bello e che riciclare può dare vita a forme artistiche. Un progetto ragionato e studiato, costruito in più fasi di scatti, stampe e post produzione.

Il progetto si apre con una frase di Franco Borgogno – autore del libro Un Mare di Plastica – che recita: «Ho visitato tantissimi luoghi per fare campionamenti insieme a scienziati e ricercatori, e abbiamo trovato sacchetti ovunque: nei ghiacci polari e nel mare Artico, nel fiume Po e nel Mediterraneo. Ne abbiamo visti perfino sulle vette delle montagne». Ed è proprio su questa enorme marea di plastica che hanno deciso di concentrarsi le due artiste. La marea che viene trasportata dai grandi fiumi: ne hanno scelti 4 tra i più inquinati al mondo: il Nilo, il Rio delle Amazzoni, il Danubio e lo Yangtze.

Se il vecchio adagio siamo quello che mangiamo rimane vero, questo lavoro ci mostra che i rifiuti che produciamo ci caratterizzano in modo altrettanto incisivo.

«Per cambiare qualcosa, basta “fare” qualcosa. Chiunque può contribuire ad un cambiamento, con i propri mezzi. Noi abbiamo realizzato un progetto fotografico.
Tutto il mondo getta le sue reti, ricevendo in cambio plastica. La stessa rete da vita ad un piccolo pesce rosso, chiamato a rappresentare lʼintera comunità marina, al cui interno sono riconoscibili frammenti di plastica. In Asia, Africa, America ed Europa i fiumi che riversano maggior inquinamento in mare sono: Lo “Yangtze” in Cina che trasporta fino a 1,5 milioni di tonnellate di plastica in mare ogni anno, il “Nilo” che sfocia nel Mar Mediterraneo, il “Rio delle Amazzoni” in Brasile ed il “Danubio” in Romania che trasporta da 530 a 1500 tonnellate. Localizzati tramite il server di Google Earth, abbiamo impresso il corso di questi fiumi in fotografie che a loro volta sono state stampate a getto dʼinchiostro su fogli di plastica trasparenti. Rifotografati a contatto con la texture di un muro bianco che con la sua matericità, ci riporta allo stallo dellʼinquinamento sul mare. Un io soggetto che si ritrova carnefice e vittima dei suoi stessi rifiuti quotidiani (basti sapere che attraverso cibo e acqua, gli esseri umani introducono nellʼorganismo 50 mila particelle di plastica allʼanno) affiancato ad una delle realtà industriali che si occupano di riciclaggio di materiali plastici nel territorio italiano: Italrec srl.

Qui, grandi muri di polietilene hd, materiale industriale e polipropilene hanno nuova vita con il riciclo.»

MC2.8

Si ringrazia MC2.8 per il testo e le immagini.

Tutte le immagini sono soggette a Copyright. Copyright MC2.8